La liberazione di un capriolo

La storia, di Ciccio (così è stato ribattezzato dagli operatori e dai volontari del CRAS ENPA Genova) inizia un giorno di primavera di due anni fa quando la sua mamma, molto probabilmente, lo lascia al sicuro, nell’erba alta, per andare a cercare del cibo. Si tratta di un comportamento abituale per i caprioli: il cucciolo infatti è ancora inodore e non attira i predatori. C’è il sole, la giornata è bellissima, perfetta per una scampagnata. Ciccio è nell’erba alta, sta aspettando che ritorni la sua mamma ma la famiglia che è andata a fare una gita fuori porta e lo incontra purtroppo non lo sa. E pensando di salvarlo da un doloroso abbandono lo porta via con sé.

Ciccio prende ancora il latte, è nato da poco, ancora non ha imparato le regole del suo mondo e così si affida alle cure della famiglia di umani che lo porta a casa propria. Prende il latte con il biberon, si lascia coccolare sul divano, impara a ricambiare le coccole dei suoi amici umani. E giorno dopo giorno, camminando avanti e indietro con i suoi zoccoletti dentro l’appartamento, cresce sempre di più. Un capriolo in salotto in effetti non si vede tutti i giorni. Ciccio non ha neanche un giardino o dei campi dove sgranchirsi le zampe e chissà cosa devono aver pensato i vicini di casa vedendolo entrare ed uscire dall’appartamento.

Scatta la denuncia.

I Carabinieri Forestali sequestrano Ciccio e lo affidano al Cras di Genova. Ciccio però – ecco la scelta del nome vista la sua indole… guerriera e la sua spiccata… aggressività – fa le feste agli umani, cerca coccole in giro, va incontro ai volontari come fosse un cane. Si capisce da subito che il reinserimento “in società” non sarà semplice e tanto meno breve. Ciccio tra l’altro non è abituato a stare fuori. Viene portato fuori inizialmente nelle ore più calde, ogni giorno sempre di più, e solo dopo un bel po’ di tempo si trasferisce all’aperto. Viene fatto un lavoro di distacco, lento ma costante.

Passa l’autunno, l’inverno, l’estate. Le stagioni si susseguono e Ciccio continua giorno dopo giorno a fare progressi. Ormai ha capito che i suoi simili sono i caprioli non gli umani. Non viene più incontro e, anzi, ora l’istinto gli dice che deve nascondersi. Sulla sua testa ha messo anche un bel palco. E’ pronto. Pronto per correre, scoprire, cercare una compagna e probabilmente anche metter su famiglia, quella giusta stavolta. Dopo quasi due anni Ciccio è pronto per riconquistare la sua libertà. Eccolo, lo vedete in foto. Muso verso l’orizzonte mentre lo sguardo indugia un’ultima volta sul suo passato. Vai Ciccio, vivi e conquista la tua libertà per tutti noi!